Il capogruppo 'dem' ripercorre anche i mancati finanziamenti a valere sui fondi PNRR
Redazione
ASCOLI PICENO
La grande attenzione che gli ascolani stanno dando all’area carbon in occasione delle giornate FAI, è l’emblema di quanto questa fabbrica sia stata importante nella storia della città di Ascoli, e quanto strategici siano la bonifica e il recupero della stessa.
<<Il Partito Democratico di Ascoli sin dagli anni della chiusura della fabbrica (già dal 2007) - commenta il segretario provinciale 'dem' Francesco Ameli - porta avanti la proposta di bonificare il sito e poi di farlo diventare un grande parco urbano, o comunque, in subordine, uno spazio a destinazione pubblica che sia a servizio del cittadino. Una soluzione concreta - aggiunge - che ora sembra trovare sponda anche da chi ha finalmente smesso di seguire le sirene di progetti inattuabili e volti solo a generare volumetrie e cementificazione inutili in una città in cui il numero di abitanti continua a diminuire. Si è perso molto tempo prezioso e conseguentemente occasioni importanti seguendo le illusioni tirate fuori dal cilindro ad ogni scadenza elettorale da chi non ha mai cercato e trovato soluzioni davvero percorribili. Dopo quasi 15 anni, l’amministrazione guidata dal sindaco Fioravanti, sembra aver cambiato idea rispetto ai suoi predecessori, accogliendo e condividendo di fatto la nostra proposta iniziale che mirava a ridurre il più possibile la parte edificabile dell’ex area industriale (oggi residenziale e commerciale), per creare un grande parco pubblico attrezzato. Noi all’epoca lo chiamammo 'Central Park' - ricorda - il sindaco Fioravanti ha parlato di Villa Borghese poco importa: nella sostanza registriamo una sostanziale volontà comune di procedere verso quella che davvero può essere una rivoluzione. Se l’amministrazione comunale si attiverà, percorrendo la via maestra senza indugi, troverà nel Partito Democratico un valido sostegno. Siamo disposti a creare un luogo fisico di discussione sulle possibili soluzioni da trovare, a tal fine invitiamo la proprietà a coinvolgere le parti politiche e sociali per creare un tavolo di dialogo così da poter dare al progetto, con le caratteristiche sopra illustrate, il massimo consenso e partecipazione dal basso. D’altronde è evidente come sia cambiato il contesto socio economico. Il sisma prima e i bonus edilizi, di certo non incentivano la realizzazione di ulteriori volumetrie in una città a costante calo demografico. La Carbon deve però entrare a far parte del progetto strategico di rilancio per la città e per il territorio: se infatti si è scelto di rilanciare con i fondi PNRR il centro storico, penso che altrettanto debba essere fatto per l’area carbon che già negli anni 70 era destinata a verde pubblico. Il treno sta passando ed il rischio è quello di perdere un’occasione storica. Le risorse messe a disposizione dai governi a guida PD non possono non essere colte e gestite in maniera non adeguata. Certo è che se le ultime occasioni perse per la Carbon sono stati i siti orfani ed fondi CIS dove la Regione Marche ha scelto di finanziare l’area con i fondi PNRR, l’ultima è stata quella di capitale della cultura. Riguardo i “siti orfani”, infatti, la Regione Marche è stata l’unica regione a non individuare aree da bonificare e mettere in sicurezza e pertanto non ha avuto alcun contributo da parte del governo a valere sui fondi PNRR. Con il CIS la Regione ha invece scelto di destinare interventi da 50 milioni di euro sugli impianti sciistici del maceratese, non mostrando minimamente interesse invece per la rigenerazione urbana della Carbon, che poteva essere la vera innovazione per il territorio e poteva entrare a pieno titolo nella progettualità presentata per la Capitale della Cultura. Le amministrazioni pubbliche parlano con gli atti concreti e non solo con dichiarazioni di buona volontà - conclude - se da parte della giunta Acquaroli i fatti hanno dimostrato il suo disinteresse per la città di Ascoli Piceno, dal comune ci aspettiamo un gesto concreto che dia il via ad una nuova stagione>>.
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