Fulcro di tale documento pattizio è far sì che la ricostruzione post terremoto si svolga in una cornice di sicurezza e legalità
Redazione
FERMO
Si è tenuta oggi, giovedì 23 febbraio, presso la prefettura di Fermo alla presenza del prefetto Michele Di Bari, direttore della Struttura di missione prevenzione e contrasto antimafia sisma, una riunione alla quale hanno partecipato il prefetto di Fermo Michele Rocchegiani, e i vertici territoriali delle forze di polizia e della Direzione investigativa antimafia di Roma.
L’incontro segue la sottoscrizione del protocollo (ex art. 35 della legge sisma 2016), avvenuta il 8 luglio 2021, i cui contenuti sono applicati in tutti i cantieri pubblici e privati connessi alla ricostruzione post sisma 2016.
Fulcro di tale documento pattizio è far sì che la ricostruzione post terremoto si svolga in una cornice di sicurezza e legalità per l’offerta occupazionale, per lo svolgimento delle attività lavorative, per la salute, per lo sviluppo del territorio, nonché per il corretto e legittimo impiego delle risorse pubbliche.
La riunione è servita a fare un punto della situazione sui controlli antimafia sui lavori di ricostruzione che riguardano i 17 comuni interessati dagli eventi sismici del 2016 (sono quasi 700 le imprese locali iscritte nell’Anagrafe degli esecutori gestita dalla struttura di missione), e a rafforzare i presidi di legalità e sicurezza a tutela di tutti i lavoratori impegnati nei relativi cantieri.
In particolare, sono stati ulteriormente valutati e verificati i sistemi di prevenzione di controllo e di contrasto ai tentativi di infiltrazione mafiosa, nonché la verifica sotto il profilo della sicurezza e della regolarità dei cantieri di lavoro, attività che vede già impegnata in prima linea la prefettura di Fermo, con la collaborazione delle forze di polizia e degli altri enti che compongono il Tavolo permanente, ciascuno per la parte di propria competenza, programmando l’attività nel prossimo futuro del contrasto all’illegalità.
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