Il gruppo di volontari accudiscono le anatre presenti nel torrente Albula di San Benedetto, cercando così di scongiurare l'uccisione di questi animali da parte dei numerosi predatori corvini
Redazione
SAN BENEDETTO DEL TRONTO
Da oltre due anni nel torrente Albula vive stabilmente un folto gruppo di anatre che appassiona e incuriosisce gli abitanti di questa città e non solo. Tuttavia, sono in pochi a conoscere lo sforzo e la premura che vengono investiti per proteggere questi animali ogni giorno: la maggior parte dei passanti osserva con meraviglia i comportamenti degli ospiti del torrente, talvolta indicando col dito quando assistono a una scena concitata come una femmina che viene assalita da alcuni maschi nel tentativo di riprodursi o quando una madre balza fuori dal cespuglio con gli anatroccoli al seguito, fino a che non riprendono semplicemente il proprio cammino distogliendo lo sguardo.
<<A nome del gruppo “Albula in Volo” - affermano i volontari - crediamo sia giunto il momento di rendere noto alla città il nostro operato. Siamo persone di tutte le età, amanti degli animali che, quotidianamente, ci scambiamo rapporti sulla situazione della colonia di anatre tramite un gruppo privato WhatsApp, forniamo a loro il cibo, sorvegliamo le covate entro le nostre possibilità e ci adoperiamo, se necessario, a prelevare le schiuse in modo che gli anatroccoli possano crescere al riparo dai numerosi predatori corvini. Li riportiamo sul posto quando hanno circa un mese di vita, e sono capaci di potersi difendere dagli attacchi. Questa prassi di salvare i nuovi arrivati prosegue da due anni e abbiamo sempre scelto di farlo al riparo da troppi osservatori, eccetto che nelle ultime due occasioni verificatesi lo scorso maggio, quando decidemmo, per cause di forza maggiore, di intervenire in tarda mattinata mentre l’afflusso di persone sopra al ponte di viale Trieste raggiungeva il picco. Fummo così aggrediti entrambe le volte da insulti e minacce da parte di passanti ignari del contesto, e fummo costretti a dover dialogare con gli agenti della Municipale a cui eravamo stati segnalati. Siamo rimasti colpiti da questa reazione, ma ce lo aspettavamo. Le ultime schiuse - aggiungono - erano state quasi completamente sterminate dalle cornacchie prima che intervenissimo per salvarle. E’ straziante assistere all’uccisione di queste creature ancora piccole che cercano di tenere viva la colonia. Purtroppo queste covate si schiudono a distanza di tempo le une dalle altre, il ché permette ai predatori appostati sul tetto della Palazzina Azzurra di sterminarle con facilità. Annunciamo perciò che ci muniremo di gilet arancioni catarifrangenti con sopra riportato il nome del nostro gruppo e la scritta “Volontari tutela anatre”. Ci teniamo inoltre a precisare di non essere assolutamente coinvolti nella sparizione delle 14 uova situate sul terrapieno di cui demmo già la notizia, né conosciamo l’artefice. Non siamo neppure coinvolti in alcuna sparizione di esemplari adulti che si è verificata svariate volte in passato e che è un costante pericolo. Tutto il lavoro è fatto esclusivamente a spese nostre. Gli alloggi che ospitano gli anatroccoli, recuperati a volte insieme alla madre, sono forniti dai volontari che si offrono di tenerli fino al periodo stabilito. Esattamente la settimana scorsa abbiamo reintrodotto le 9 piccole anatre, ora cresciute, che salvammo sotto le aspre critiche dei passanti. Infine, abbiamo premura di ricordare anche la presenza dei nostri 3 cartelli di segnalazione dell’avifauna del Torrente Albula, dove sono riportate le buone norme da seguire per preservare questa colonia. Si possono osservare all’ingresso nel torrente da via Piemonte, di fianco all’ingresso vicino alla fontanella di via Premuda, e di fianco alla scalinata che conduce all’area fitness. Sappiamo bene siano di piccole dimensioni - concludono i volontari -, ma in accordo con Legambiente abbiamo in progetto di sostituirli con delle copie più grandi>>.
Per maggiori informazioni esistono le pagine Facebook e Instagram di "Albula in Volo".
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