Per l’occasione la figura di Vannini, le cui opere sono esposte e apprezzate sia in Italia che all’estero, è finita al centro di un interessante excursus storico-artistico a cura dalla guida turistica Valeria Nicu



Redazione

ASCOLI PICENO
Valorizzare la tradizione artigianale e artistica cittadina attraverso la riscoperta di uno dei principali esponenti dell’arte orafa ascolana e della rua del centro storico a lui intitolata, troppo spesso poco nota - purtroppo - a residenti e visitatori nonostante una posizione centralissima, in un’inedita e suggestiva tappa di avvicinamento all’atteso appuntamento con la Giostra della Quintana di agosto.

Sono queste le premesse dell’incontro organizzato dalla CNA di Ascoli Piceno, che nel pomeriggio di mercoledì 3 agosto, ha reso omaggio all’ascolano Pietro Vannini, artista quattrocentesco specializzato nella lavorazione dei metalli, come capofila di una tradizione orafa che, di generazione in generazione, continua a rappresentare uno dei fiori all’occhiello dell’artigianato artistico locale.

Per l’occasione la figura di Vannini, le cui opere sono esposte e apprezzate sia in Italia che all’estero, è finita al centro di un interessante excursus storico-artistico a cura dalla guida turistica Valeria Nicu, che alla presenza dei professori Luigi Morganti e Paolo Lazzarotti e di fronte a una nutrita platea, a due passi da via del Trivio - via degli orafi ascolani per l’eccellenza - ha evidenziato il ruolo chiave di Vannini nello sviluppo della coscienza artistica di una città estremamente dinamica e in ascesa come l’Ascoli quattrocentesca.
L’iniziativa rappresenta una novità assoluta all’interno del progetto relativo agli Ori delle Dame, che ormai da dodici edizioni vede la CNA Picena al fianco di Comune, Ente Quintana e sestieri nell’impreziosire gli abiti delle dame impegnate nel corteo storico della Giostra in onore del patrono Sant’Emidio con i gioielli realizzati dai maestri orafi della CNA.
Una tradizione ormai consolidata, che grazie alla competenza e alla passione di autentiche eccellenze artigiane del territorio contribuisce a dar lustro alla città e al suo movimento artistico e che, anno dopo anno, si arricchisce di iniziative volte alla valorizzazione dell’immagine di Ascoli e - come in questo caso - del fascino senza tempo delle sue rue.

«Attraverso questo evento di preparazione alla sfilata di domenica 7 agosto - spiega Barbara Tomassini, presidente CNA Artistico e tradizionale Marche - abbiamo voluto porre l’accento su Pietro Vannini, artista che nel Quattrocento ha portato in città l’arte orafa consentendo ad Ascoli di rappresentare nel Rinascimento un polo di rilievo in ambito artistico con decine di botteghe che realizzavano gioielli per l'Italia e tutta l'Europa di quel tempo».

È stato proprio in una di quelle botteghe - dapprima in corrispondenza di Palazzo dei Capitani, poi in via del Trivio con i figli - che il Vannini ha dato vita ad alcune delle sue creazioni più note e apprezzate. Portano la sua firma, tra gli altri, il braccio reliquiario di Sant’Emidio e la celebre statua raffigurante il Santo patrono della città.
«Come associazione cerchiamo ogni anno di inserire elementi di novità all’insegna della cultura, in un percorso di valorizzazione della Quintana e delle tradizioni ascolane intrapreso a partire dal 2010 - dichiara Francesco Balloni, direttore della CNA Picena -. Ringrazio Barbara Tomassini per aver condiviso con noi questa splendida proposta e tutti i maestri orafi che con talento e professionalità portano avanti, nell’ambito della Quintana, la prestigiosa tradizione orafa ascolana inaugurata dal Vannini».

«Questo interessante approfondimento dedicato a Pietro Vannini rientra a pieno titolo nel progetto di valorizzazione della città e dell’artigianato ascolano che come CNA siamo fieri di promuovere ormai da anni - aggiunge Arianna Trillini, presidente della CNA di Ascoli Piceno -. Gli Ori delle Dame rappresentano una delle iniziative di punta della nostra associazione, nell’ambito della quale quest’anno abbiamo voluto puntare su una location estremamente suggestiva e spesso dimenticata per rievocare e celebrare, attraverso la figura del Vannini, le radici del nostro artigianato artistico».

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