All’evento anche una rappresentanza della comunità polacca, erede dei soldati che nel giugno 1944 entrarono in città



Redazione

SAN BENEDETTO DEL TRONTO
Nel pomeriggio di martedì 18 giugno, la sala del Museo della civiltà marinara delle Marche ha ospitato la cerimonia organizzata in occasione dell’80esimo anniversario della liberazione di San Benedetto del Tronto dal giogo nazifascista nella notte tra il 18 e il 19 giugno 1944. La ricorrenza ha una duplice importanza per la città, in quanto celebra il termine di uno dei periodi più bui della storia cittadina e, al contempo, la nascita di un profondo legame tra la comunità sambenedettese e quella polacca.

Furono infatti i soldati polacchi i primi che nel 1944 entrarono nel territorio della città e a sancire la fine dell’oppressione per tutti i sambenedettesi.

La cerimonia, presieduta dal sindaco Antonio Spazzafumo e dall’assessore Lia Sebastiani, ha visto la partecipazione del comandante della locale Capitaneria di porto Alessandra Di Maglio, del presidente della locale sezione Anpi Antonio Bruni, e il coordinamento del professor Costantino Di Sante, dell’Università degli studi del Molise, ed è stata occasione per ricordare gli eventi storici di quel giorno, corroborati dalla documentazione pervenuta fino a noi e raccolta dagli storici cittadini.

Il responsabile dell’archivio storico comunale Giuseppe Merlini, ha infatti illustrato una parte dei documenti stessi, quella più significativa, illustrando al pubblico le immagini più rappresentative dei momenti salienti dell’arrivo delle truppe polacche. La presentazione è stata inoltre corroborata dall’apporto di Benedetta Trevisani del Circolo dei sambenedettesi e di quello della scrittrice Antonella Roncarolo.

Alla cerimonia ha preso parte una rappresentanza della comunità polacca, ancora molto forte nel territorio sambenedettese e molto vicina alla comunità locale. Sono intervenute anche la console onoraria della Repubblica di Polonia in Ancona Cristina Gorajskiuna, e una delegazione della Polska Ludoteka Wojtek, associazione del territorio, capeggiata da Barbara Foglio, che si sono fatte portavoce del sentimento di amicizia dei cittadini di origine polacca residenti a San Benedetto.

<<Anche se la Liberazione del nostro Paese viene festeggiata il 25 aprile - ha detto il sindaco Antonio Spazzafumo - la Liberazione di ciascuna città ha date e volti propri. La liberazione di San Benedetto è avvenuta il 18 giugno del 1944. Noi celebriamo quelle ore così concitate ed entusiasmanti. Mi piace citare un passo del manifesto che il Comitato di liberazione nazionale fece affiggere in quei giorni sui muri della città: “I dolorosi avvenimenti di questi ultimi tempi, conducendo la patria quasi sull’orlo dell’abisso, hanno lasciato anche sulla nostra San Benedetto ferite molteplici e pressoché insanabili. La coscienza, tuttavia, del ben noto spirito di fattiva abnegazione realizzatrice che è dote precipua del laborioso popolo sambenedettese, ci fa sicuri che ognuno vorrà, a ogni costo, vedere presto rimarginate le troppe piaghe della città natale affinché, in breve volgere di tempo, ogni rovina scompaia, ogni pubblico servizio ritorni all’usuale normalità allo scopo di ridare al tenore della vita paesana quel ritmo alacre ed ordinato che già valse a mettere San Benedetto all’avanguardia delle cittadine rivierasche”>>.

<<In questo giorno - ha aggiunto il primo cittadino - celebriamo anche il legame di amicizia e fratellanza tra italiani e polacchi, e in particolare tra la città di San Benedetto e la comunità discendente da quei militari che qui ha trovato la loro seconda patria e la propria realizzazione. Conserviamo un grande e meraviglioso ricordo dei soldati polacchi che entrarono in città liberandola dall’occupazione, spesso a prezzo di enormi sacrifici, anche della loro vita. Alcuni di loro decisero di restare qui per sempre e oggi i loro discendenti sono sambenedettesi a tutti gli effetti, e di questo siamo orgogliosi>>.

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