A pagare il prezzo più alto della stretta sul credito sono purtroppo le piccole realtà imprenditoriali



Redazione

ASCOLI PICENO
Stando alle ultime rilevazioni, nel mese di novembre la Banca d’Italia ha registrato una riduzione su base annua dei prestiti verso le società non finanziarie pari al 4,8%.
La Cna di Ascoli esprime una grave preoccupazione di fronte a un dato decisamente eloquente, in grado di confermare il netto calo di prestiti concessi alle imprese. Nonostante alcuni segnali apparentemente incoraggianti lanciati a dicembre dalla Banca centrale europea con la scelta di non intervenire ulteriormente sui tassi di interesse, è evidente come i vertiginosi aumenti degli ultimi mesi abbiano limitato l’accesso al credito da parte di artigiani, micro e piccole imprese.

Come di consueto, a pagare il prezzo più alto della stretta sul credito sono infatti le piccole realtà imprenditoriali, che senza un sostegno agli investimenti si trovano inevitabilmente costrette a rinunciare a prospettive di crescita e di sviluppo per il proprio progetto aziendale e, di conseguenza, per il tessuto imprenditoriale locale.

Dialogando quotidianamente con chi fa impresa sul territorio, la Cna picena ribadisce la necessità di scongiurare ulteriori irrigidimenti che rischiano di compromettere definitivamente la ripresa economica del Piceno e non solo, in un momento storico in cui la stessa Bce ha evidenziato come le prospettive dell’economia siano inclinate al ribasso.

È chiaro che per invertire questa preoccupante tendenza servano nuovi investimenti, che richiedono tuttavia l’erogazione di prestiti a tassi ben più vantaggiosi di quelli odierni. Anche alla luce del significativo calo dell’inflazione, l’associazione territoriale di Ascoli rinnova pertanto l’appello alla riduzione dei tassi di interesse, che a fronte di un impatto tutto sommato contenuto sul calo dei prezzi hanno purtroppo limitato in maniera determinante l’accesso al credito delle piccole aziende del territorio.

«Rinunciare ai prestiti bancari per via di interessi ormai alle stelle significa rinunciare a sviluppare le potenzialità imprenditoriali del territorio - affermano Arianna Trillini e Francesco Balloni, presidente e direttore della Cna di Ascoli -. Per superare le fin troppe incertezze del momento e promuovere un modello di impresa realmente innovativo, le nostre aziende devono poter contare su finanziamenti accessibili e valide misure di sostegno agli investimenti. In questo senso, l’associazione auspica che interventi già annunciati come Credito Futuro Marche - il fondo di partecipazione regionale finalizzato a facilitare l’accesso al credito per esigenze di investimento o di liquidità - abbinati anche a nuovi strumenti, possano presto entrare nella fase di piena operatività a supporto di chi fa impresa».

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