L’allarme è stato dato da un membro del gruppo Albula in Volo, che durante la sua visita mattutina ha scoperto con grande dispiacere il nido vuoto, senza tracce di gusci rotti o materiali organici, segno che le uova sono state trafugate
Redazione
SAN BENEDETTO DEL TRONTO
Purtroppo, nella scorsa notte si è verificato un episodio spiacevole: sono state rubate 14 uova destinate a schiudersi.
La covata si trovava all’interno di un nido ben mimetizzato tra gli alti ciuffi d’erba che spuntano dal terrapieno vicino alla foce, in una zona dove, da alcuni mesi, è stato installato un cancello posticcio per scoraggiare le anatre dall’uscire. Questa mattina, lunedì 12 maggio, la mamma anatra era molto agitata: correva avanti e indietro, starnazzando, attraversava il torrente svariate volte e perlustrava i cespugli lungo l’argine tra la ferrovia e il ponte di viale Trieste, dove la colonia si raduna di più. Purtroppo, i suoi richiami e il suo stato di agitazione non hanno attirato aiuto, e le altre anatre, che spesso si trovano a rischiare a causa di malintenzionati o persone poco sensibili, non sono riuscite a intervenire.
L’allarme è stato dato da un membro del gruppo Albula in Volo, che durante la sua visita mattutina ha scoperto con grande dispiacere il nido vuoto, senza tracce di gusci rotti o materiali organici, segno che le uova sono state trafugate. È davvero frustrante pensare che qualcuno abbia potuto rubare il frutto di settimane di lavoro di un animale, senza rispetto né per gli sforzi dei volontari né per il valore etico e culturale di queste uova.
<<Chi ha compiuto questo gesto - affermano i volontari - dovrebbe sapere che queste uova non sono destinate all’uso alimentare, ma rappresentano un patrimonio naturale e un momento importante per la riproduzione di queste anatre. L’unico modo giusto per tutelarle sarebbe stato di lasciarle in un’incubatrice, per garantire che gli anatroccoli possano nascere e crescere in sicurezza, almeno nei primi giorni. Non si può escludere che il furto sia stato mirato a destinare i futuri nascituri a qualche cortile di campagna, come già accaduto tra l’8 e il 9 agosto scorso, quando una dozzina di anatre, adulte e non, furono catturate con retini e scatoloni. Queste anatre - aggiungono - sono un vero e proprio richiamo per cittadini e turisti, eppure eventi del genere continuano a verificarsi. Durante l’anno, diverse anatre sono state investite sulla strada, soprattutto all’alba, quando il traffico è più scarso e gli animali sono più visibili. Purtroppo, ancora oggi, non si presta abbastanza attenzione a rallentare quando si attraversa il ponte di viale Trieste o si costeggia il giardino “Nuttate de Lune”. Vogliamo anche ricordare - concludono - l’incontro con il sindaco Antonio Spazzafumo e il vice Tonino Capriotti, richiesto da Legambiente il 14 aprile 2025, per chiedere l’installazione di un cartello stradale che segnali l’attraversamento di animali in viale Trieste. Sarebbe anche utile sostituire il cancelletto attuale con uno più efficiente, per proteggere meglio le anatre e i loro nidi>>.
L’amministrazione comunale ci ha già dato una mano a dicembre scorso, con il rilascio di un permesso per tre cartelli informativi sulle norme di tutela dell’avifauna del torrente.
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