Autorità civili e militari presenti per commemorare l'Olocausto



Redazione

ANMIG
L'Anmig provinciale ha partecipato oggi, lunedì 27 gennaio, a tutte le manifestazioni che si sono svolte ad Ascoli, San Benedetto e Offida in occasione della Giornata della Memoria. Nel paese del merletto a tombolo, presente la vicepresidente provinciale Maria Antonietta Barbizi.
<<Oggi sono sempre meno i testimoni diretti dell'Olocausto e spetta a noi continuare a diffondere alle giovani generazioni i concetti di solidarietà, giustizia sociale, tolleranza, rispetto,  e contro ogni egoismo - afferma il presidente Andrea Quaglietti, impegnato a Roma in un incontro con il presidente nazionale Anmig Claudio Betti -. Tutta la nostra vicinanza va alla senatrice Liliana Segre per gli insulti ricevuti negli ultimi giorni sui social, vista la sua testimonianza diretta dei momenti orribili della Shoah. Voglio infine ricordare - conclude Quaglietti -, il nostro concorso regionale "Pietre della memoria" che ogni anno ha coinvolto molte scuole marchigiane, raccogliendo materiale che testimonia la crudeltà della guerra>>.

Al teatro "Concordia" di San Benedetto, è stato ancora una volta la cornice che ha accolto numerose classi, rappresentanti di diversi istituti scolastici, per la proiezione di “Liliana”, il docufilm di Ruggero Gabbai dedicato alla senatrice a vita Segre, una delle ultime reduci ancora in vita degli orrori della Shoah.

<<In questo giorno - ha detto l’assessore comunale Lia Sebastiani - rinnoviamo il ricordo delle leggi razziali e delle discriminazioni e violenze che da esse scaturirono. Rinnoviamo lo sdegno verso le persecuzioni. Tramandare ai giovani queste memorie è un compito di estrema importanza, affinché non si spenga mai il ricordo di quanto accaduto e la percezione dell’orrore che scaturisce dall’arbitraria persecuzione di persone, sulla base dell’appartenenza religiosa, razziale o politica. L’Italia vuole celebrare questo giorno insieme ai suoi cittadini più giovani - ha concluso - e noi lo faremo con il racconto di Liliana Segre, che nella sua narrazione sottolinea come l’indifferenza sia stata e sia tutt’oggi peggiore e più pericolosa della violenza stessa>>.

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