Lunedì 30 ottobre, alcuni dipendenti del medesimo Ispettorato, consegneranno una nota in prefettura, ad Ascoli, rivolta alla presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni



Redazione

ASCOLI PICENO
I dipendenti dell'Istituto nazionale del lavoro sono in stato di agitazione da circa due anni, e lunedì 30 ottobre, torneranno a scioperare per la terza volta per rivendicare la propria dignità di lavoratori. Una nota verrà consegnata in prefettura, ad Ascoli, rivolta alla presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni.

<<I lavoratori dell’Inl - affermano in coro - non ricevono un adeguato riconoscimento economico e professionale per le funzioni svolte e per le connesse responsabilità, le retribuzioni percepite sono tra le più basse della pubblica amministrazione, perfino inferiori a quelle degli ex colleghi del ministero. Nonostante due scioperi - aggiungono - tuttora vengono negati ai lavoratori dell’Inl gli arretrati relativi alla perequazione dell’indennità di amministrazione, riconosciuta sin da subito a tutti i dipendenti ministeriali. A rischio anche il salario accessorio e le progressioni economiche. Di pari passo si continua ad attestare l’inadeguatezza dei sistemi informatici e gestionali posti a disposizione dei dipendenti che ancora non è dotato di una sufficiente autonomia, a causa della logica della riforma a costo zero da cui è nata l’Agenzia. E’ fallito pertanto anche il tentativo di potenziare gli organici a fronte dell’elevatissimo tasso di rinunce, determinato dalle retribuzioni insufficienti e dalla mancanza di un'indennità di funzione. La rivendicazione dei dipendenti Inl - concludono - non è pertanto una mera questione salariale, bensì una richiesta di pari dignità dei lavoratori, soprattutto in relazione alla rilevante funzione di tutela che sono chiamati a svolgere>>.

La Rsu

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