Merlini ha illustrato le tappe principali dello sviluppo della città nel suo intervento su “Il Castello si fa Marina”



Redazione

SAN BENEDETTO DEL TRONTO
Una città che ha una storia spesso non conosciuta, con un percorso che l’ha portata a espandersi, dall’antico nucleo castellano, fino a diventare il secondo porto delle Marche e uno degli agglomerati più importanti e conosciuti della dorsale adriatica.

A San Benedetto del Tronto e alla sua storia, il locale Lions Club ha dedicato un incontro conviviale che si è svolto presso l’istituto alberghiero cittadino.

Ospite d’eccezione, lo storico e responsabile dell’archivio storico comunale e delle attività museali di San Benedetto, il professor Giuseppe Merlini, che ha illustrato le tappe principali dello sviluppo della città nel suo intervento su “Il Castello si fa Marina”, alla presenza di numerose autorità lionistiche e, in rappresentanza del Comune, degli assessori Lina Lazzari e Bruno Gabrielli.

<<La storia della nostra città - ha detto il responsabile dell’archivio storico - sarà sicuramente da riscrivere, dal momento che proprio nel cuore del vecchio incasato è stata trovata, come noto, una villa marittima romana, prima residenziale poi produttiva, datata tra il primo secolo avanti Cristo e il primo secolo dopo Cristo. Fatta tale premessa, siamo partiti dall’atto di incastellamento dei fratelli Gualtieri, datato 1146, per parlare della prima espansione a nord, il cosiddetto “borgo delle case nuove”, alla fine del Seicento. Questa prima grande ondata espansiva, favorita dal castello di Fermo attraverso una specifica politica migratoria, portò alla necessità contemporanea di costruire fuori dalle mura e verso la marina, anche se in quest’ultimo caso senza un preciso piano urbanistico>>.

Nel Settecento, in un territorio delimitato dall’attuale viale Secondo Moretti, dal mare, dalla strada Lauretana e dal confine con Grottammare, si sviluppa il cosiddetto “quadrilatero” a opera del “piano Paglialunga”, dal nome del tecnico fermano chiamato a dare ordine a una crescita già evidente. <<San Benedetto - conclude Merlini - dal Settecento in poi ha avuto uno sviluppo costante, sotto il profilo demografico e socio-economico, basti pensare che la città, dall’Unità d’Italia a oggi, è cresciuta di sette volte rispetto ad Ascoli e Fermo, agglomerati che sono cresciuti solo di tre volte rispetto al 1861>>.

Lo storico ha poi ricordato, ai presenti e a tutta la cittadinanza, l’evento del prossimo 1° giugno, quando nella sala della Poesia di palazzo “Bice Piacentini” (ore 18), sarà presentato il registro del catasto di San Benedetto del 1726, restaurato grazie al contributo del Lions Club.

<<Abbiamo trascorso insieme e in compagnia del professor Merlini - ha aggiunto il presidente dei Lions di San Benedetto Mario Sfrappini - una serata che ci ha permesso di ricordare un passato ricco di avvenimenti che sono parte integrante delle nostre radici, ma ci servono anche per consolidare uno spirito di comunità necessario in qualsiasi attività quotidiana: sapere di più della storia di San Benedetto ci aiuta anche a immaginarne il futuro>>.

Durante l’incontro, è stato anche ufficializzato l’ingresso nel club Lions di San Benedetto della città del dottor Antonello Maraldo e, per trasferimento da altro club, del dottor
Maurizio Pincherle.

Il Lions Club di San Benedetto ha ringraziato, per la splendida serata, l’istituto professionale alberghiero “Buscemi” e in modo particolare la dirigente, professoressa Manuela Germani, i professori Giovanni Acciarri, Giovanni De Mola e la docente Cristina Tesei e i ragazzi delle classi IVA “Sala e Vendita”, IA, ID, IIA, IIB, IV “Pasticceria” e V “Ceno”.

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