A tenere un’interessante e dettagliata relazione lo psichiatra Mario Vitali. Presenti anche il sindaco Calcinaro e l’assessore Giampieri


 
Redazione

FERMO
Un momento che è stato l’occasione per parlare del dopo pandemia e anche per uno scambio vicendevole di auguri per le prossime festività pasquali.
 
Il Kiwanis club di Fermo, presieduto da Sara Alesi, nello spirito che anima la sua mission, ha organizzato nei giorni scorsi a Porto San Giorgio un incontro, in collaborazione con il centro educativo per i minori "Opera don Ricci", al quale ha partecipato una folta platea, dal titolo: "La pandemia Covid 19 e le sue implicazioni riguardo la salute mentale della popolazione: criticità e prospettive", al quale è intervenuto il dottor Mario Vitali (psichiatra).
 
A portare i saluti della città, il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro che ha ringraziato il sodalizio per l’impegno che mette in ogni iniziativa come l’interessante incontro in programma e per la sensibilità verso chi si trova nel bisogno, dimostrando sempre grande attenzione per queste tematiche. Ringraziamento al Kiwanis che è arrivato anche dall’assessore alle politiche sociali del Comune Mirco Giampieri che ha ricordato, fra le tante azioni del Kiwanis, anche la vicinanza all’infanzia e a situazioni di necessità dei territori dove l’associazione opera.
 
Presenti anche il consigliere regionale Marco Marinangeli, la presidente dell’Opera don Ricci Giovanna Ferracuti, insieme a madre Speranza e suor Giusy.
 
Nel suo interessante e dettagliato intervento, il dottor Vitali ha detto che <<i momenti più critici sono, ci auguriamo, per buona parte alle nostre spalle, ma ora dobbiamo occuparci delle conseguenze di medio-lungo termine della pandemia a livello di salute, sociale, economico e culturale>>. Ed ha fornito diversi spunti di riflessione: si è soffermato sul “Long-covid e più in generale sulla necessità di agire con prontezza laddove si evidenzino situazioni di disagio mentale, magari non ancora strutturato, a partire dalle fasce più deboli della popolazione: giovani e anziani.
I dati epidemiologici, già a partire dalla fine del 2020 hanno evidenziato l'importante insorgenza nella popolazione generale di sintomi legati alla dimensioni dell'ansia e/o della depressione. <<E' necessario - ha aggiunto - un agire tempestivo, come raccomandato dalle linee guida internazionali e nazionali (Istituto superiore di sanità), che si declina in un lavoro di rete tra medici di medicina generale, psicologi e psichiatri, che incoraggi a superare ritrosie e pregiudizi culturali in tema di salute mentale, al fine di evitare che la comunità, frastornata e ferita dal trauma del Covid, si trascuri e si ammali cronicamente. Un pensiero in particolare ai più giovani: questo tempo extra-ordinario che è stato vissuto, ha ricordato con vigore quanto sia illusorio ritenere che un incontro "online" possa essere l’equivalente di un incontro "live". Per voltare pagina più irrobustiti come persone e come comunità, occorre ripartire dando centralità al valore dell'incontro nella propria realtà, nella propria umanità: l'avventura più coinvolgente, capace di trasformare e di fare crescere>>. Per gettare uno sguardo augurale di luce verso il futuro, l’incontro è stato concluso con le parole di papa Francesco tratte dall’Enciclica "Laudato Sì": "Il mondo è qualcosa di più che un problema da risolvere, è un mistero gaudioso che contempliamo nella letizia e nella lode".

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