L'evento sarà a cura del maestro Cristiana Arena



Redazione

FERMO
Dal 2012, il conservatorio "Pergolesi" di Fermo rinnova la testimonianza alle vittime della Shoah attraverso il tradizionale concerto istituzionale dedicato alla cittadinanza e realizzato da studenti e maestri nel giorno della memoria.

Venerdì 27 gennaio (ore 18), con ingresso gratuito, presso l’auditorium "Isaia Billè" al conservatorio andrà in scena "Voci della Memoria".

A cura del maestro Cristiana Arena, il concerto realizzato in collaborazione con l’assessorato alla cultura di Fermo, rappresenta un connubio di musica e voce per esaltare il legame indissolubile della musica ebraica e occidentale enfatizzato anche attraverso l’interpretazione di testi collegati alle parole-chiave memoria e resilienza.

<<Anno dopo anno si rafforza l’impegno ad enfatizzare il potere della musica come linguaggio universale di unione a testimonianza della persecuzione che fu messa in atto, dal regime nazista in Europa e da quello fascista in Italia, non soltanto contro i civili, ma anche contro la musica stessa definita ‘degenerata’ - sottolinea il presidente Igor Giostra -. Nulla ha potuto scalfire la capacità di resistere e di documentare alle nuove generazioni una delle pagine più buie della nostra storia>>.

Nel corso della serata si susseguiranno le musiche di Shostakovich, Sinigaglia, Mahler, Kogan, Coehn , Idelsohn, e Piovani, intervallate dal monologo di Brecht.

Ad esibirsi, i maestri Cristiana Arena, Donato Reggi, Claudio Catalini, Clara Campi, Danilo Squitieri, Luca Marziali e Carlotta Brizi: gli allievi Rebecca Porricelli e Franco Neroni (voce), e i componenti dell’orchestra giovanile del conservatorio, guidata dal direttore Donato Reggi composta da Giorgia Teodori, Irene De Ficchy, Alessandro Ferri Petroselli, Clara Ripani, Maria Pia Abbatantuoni, Emily May Beach, Alessia Giorgetti, Anna Graci, Elisa Tomassini, Elena Cudini, Elisabetta Ebreo, Elena Crosta, Wu Wan , Sara De Flaviis e Raffaele Ebreo.

<<La produzione musicale di quegli anni - ha aggiunto il direttore Nicola Verzina - divenne lo strumento di resistenza dei musicisti perseguitati, negati ed eliminati dalla macchina dello sterminio. Maestri e studenti saranno protagonisti di un racconto che vedrà gli spettatori parte attiva nel non dimenticare, un passato che non deve più ripetersi, grazie anche alla musica e alla cultura>>.

<<Il filo conduttore del concerto di quest’anno è il legame. Nonostante i divieti e la censura, la cultura musicale ebraica e quella classica europea non hanno mai smesso di fondersi e integrarsi a testimonianza di quanta ricchezza ci sia nella diversità - ha concluso il maestro Cristiana Arena -. Il programma evoca un viaggio nella storia attraverso l’arte e le sue molteplici espressioni, affinché lo spettatore possa riflettere e vivere il ricordo>>.

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