Il progetto si basa su elementi di economia circolare individuati nel Green Deal Europeo



Redazione

SAN BENEDETTO DEL TRONTO
San Benedetto Blue Economy, è il progetto presentato nei giorni scorsi al ministero dello sviluppo economico che utilizzerà gli scarti del pescato per trasformarli in materie prime per le aziende del settore della cosmesi per integratori e per trasformarli in mangime per acquacoltura, nonché di calmierare i prezzi di terminate tipologie di pescato: un progetto estremamente innovativo che ha coinvolto i centri di ricerca dell’università politecnica delle Marche e il Centro Agroalimentare Piceno (CAAP).

Il progetto si basa su elementi di economia circolare individuati nel Green Deal Europeo, con l’obiettivo di definire un range di prezzo su differenti tipologie di pescato massivo che oggi, purtroppo, non vengono apprezzate e valorizzate dal mercato dei consumatori e vengono vendute a prezzi antieconomici.
Questo permetterà di dare un diverso utilizzo della pesca al fine di dare contezza al pescato locale e garantirne un valore aggiunto.
La garanzia dei due processi, la trasformazione e la commercializzazione, viene avvalorata da un bollettino identificativo di tracciabilità sulla provenienza del pescato della marineria sambenedettese con lo scopo di dare risalto alla materia prima.
 
<<Il Centro Agroalimentare Piceno - ha affermato l’amministratore delegato Francesca Perotti - costituisce il nucleo centrale di tutto l’ecosistema composto dalla nostra struttura, dai centri di ricerca universitari che operano sul territorio, e ovviamente il settore ittico che da sempre caratterizza il sistema economico del territorio>>.

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