Il 21 ottobre (ore 21) nella parrocchia di San Tommaso, mentre il 28 all'oratorio di San Domenico in centro (ore 21.15)

Redazione

FERMO
L’importanza della prevenzione dei tumori al seno, a cui è dedicato a livello nazionale il mese di ottobre, verrà ulteriormente sottolineata nel corso di due incontri informativi pubblici e quindi aperti alla cittadinanza, organizzati con il patrocinio del comune di Fermo, in programma il 21 ottobre (ore 21), nella sala parrocchiale di San Tommaso di Canterbury in via La Malfa.

All’incontro, la cui organizzazione ha visto il coordinamento della consigliera comunale Luciana Mariani, parteciperanno la dottoressa Chiara Romiti ed il dottor Luigi Acito, rispettivamente chirurga e oncologo dell’ospedale Murri di Fermo che forniranno al pubblico che parteciperà indicazioni e utili consigli sugli stili di vita da condurre in tema di prevenzione dei tumori femminili al seno. Un ringraziamento per la collaborazione al parroco Don Sebastiano Serafini, a Paolo Gobbi e alla comunità parrocchiale di San Tommaso.
Il dottor Acito che ieri pomeriggio, 19 ottobre, sempre nell’ambito delle iniziative programmate, ha effettuato visite senologiche gratuite presso la farmacia comunale di via Medaglie d’Oro.

Il prossimo incontro informativo è in programma, venerdì 28 ottobre (ore 21.15), all’Oratorio San Domenico in centro, con gli stessi relatori, il coordinamento organizzativo del consigliere comunale Luigi Rocchi. Un ringraziamento anche in questo caso per la collaborazione al parroco Don Michele Rogante.

Plauso a questo tipo di iniziative arriva dal sindaco Paolo Calcinaro e dall’assessore alle politiche sociali Mirco Giampieri, che hanno sottolineato che si tratta di “importanti e preziose opportunità per la prevenzione che vengono date alla cittadinanza, iniziative assolutamente utili per fare prevenzione”.

Il tumore al seno resta per le donne il cancro più diffuso e temibile: basti pensare che, secondo le cifre ufficiali nazionali delle associazioni che si occupano di prevenzione, sono più di 800.000 le donne in Italia che hanno vissuto la malattia e la percentuale di guarigione, anche sulla base di azioni preventive, si attesta oltre l’80% dei casi.

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