Il sisma e la pandemia non hanno fermato la voglia di educare e tornare a vivere



Redazione

MORESCO
Grande festa ed entusiasmo per l’inaugurazione di oggi, 10 settembre, del nuovo plesso scolastico ‘Vincenzo Pagani’ di Moresco (Fermo).
Presenti le massime autorità del territorio provinciale, regionale e nazionale: Gianfelice Angelini (sindaco di Moresco), Vincenza Filippi (Prefetto di Fermo), Michele Ortenzi (presidente della Provincia e sindaco di Montegiorgio), Monsignor Rocco Pennacchio (Arcivescovo di Fermo), Annarita Bregliozzi (dirigente scolastico), il Tenente Colonnello dei Carabinieri Nicola Gismondi (comandante della compagnia di Fermo), Giovanni Albano (ex segretario comunale di Moresco), Francesco Verducci (Senatore della Repubblica), il dottor Alessandro Ranieri (ATS 19), e il dottor Roberto Vespasiani (Rettore dell’ufficio scolastico regionale).

Nel discorso inaugurale, il primo cittadino Angelini, ha voluto <<ringraziare tutti i consiglieri comunali, i tecnici, i funzionari, e i dipendenti che in questi anni hanno lottato per una struttura antisismica e funzionale che ospiterà 37 alunni. Un’opera determinante per il piccolo borgo fermano, dopo aver superato il sisma del 2016 e la pandemia>>.

Alle parole del sindaco, si aggiungono quelle dell'ex segretario comunale Giovanni Albano, che intervistato dalla nostra redazione sottolinea <<l'importante punto di riaprtenza dopo il sisma e il Covid per tutti i funzionari pubblici che hanno lavorato duro per diversi anni, mettendo in primo piano la sicurezza dei bambini in una struttura sicura ed effeciente da un punto di vista energetico. Un grandissimo risultato che soddisfa l'intero territorio Fermano, facendo un bel passo in avanti>>.

La vecchia struttura scolastica risaliva agli anni cinquanta e li dimostrava tutti. Non solo dal punto di vista della sicurezza sismica, ma anche rispetto all’efficienza energetica. Ecco allora che le amministrazioni di Moresco che in questi ultimi anni si sono avvicendate hanno dimostrato di credere nella scuola più di ogni altra cosa, iniziando a progettare una nuova sede che con l'allora sindaco Massimiliano Splendiani riescono ad ottenere un sostanzioso finanziamento che consente di definire un progetto moderno, innovativo e rispettoso dei principi di non consumo del suolo e di efficienza energetica (edificio ad “energia quasi zero”, con cappotto termico e riscaldamenti a terra), ma anche inserito in maniera armonica nel territorio di cui richiama le forme con i 7 volumi aggettanti che si “staccano” dalla facciata bianca, guardando alla celebre torre eptagonale e i colori che rimandano alla terra in tutte le sue sfumature.
Il progetto dell’ingegner Caterina Manfrini, che ha immaginato una scuola moderna, efficiente dal punto di vista energetico, si dimostra anche attento alle esigenze della didattica nella distribuzione degli spazi interni ampi, luminosi, funzionali e di quelli esterni, che consentiranno alle docenti e alle educatrici di continuare i progetti già avviati di 'outodoor education', con un giardino, ma anche un orto e addirittura un percorso sensoriale destinato alla formazione globale dei bambini della fascia 0-6 anni.
Un progetto innovativo realizzato dall’impresa costruttrice, capitanata da Luigino Mannocchi, che ha portato a termine l’intervento nel migliore dei modi, riuscendo anche a rimanere nei limiti del finanziamento di circa 700.000 euro più iva, nonostante le difficoltà incontrate in questi anni, per il caro materiali e la difficoltà di approvvigionamento degli stessi, sia conseguentemente alla pandemia, che al conflitto russo-ucraino, che al boom del 110%, sebbene allungando (seppur di poco), inevitabilmente le tempistiche rispetto a quelle previste.

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