"Rsa Cobas Santo Stefano" manifesta per rivendicare i diritti dei lavoratori.

                         

Redazione

MACERATA
I rappresentanti sindacali del "Cobas Santo Stefano", hanno manifestato il proprio dissenso, oggi 13 novembre, nei confronti delle politiche del lavoro messe in campo da "Kos Care", appellandosi all'unità degli altri sindacati e per un fattivo intervento della Regione Marche.

<<Il "Cobas Santo Stefano", si ritrova ancora una volta a manifestare pubblicamente il dissenso dei lavoratori nei confronti delle politiche adottate da "Kos Care". Al di là dei motivi oramai noti (stipendi fermi al 2007, discriminazione salariale per i lavoratori assunti in data successiva al 2013, aumento dell'orario di lavoro non retribuito, e turni di lavoro), riteniamo inaccettabile la condotta di una direzione che non ci riconosce quale interlocutore sindacale, adducendo motivazioni inverosimili, come mettere in dubbio che i lavoratori abbiano effettivamente preso l'iniziativa di auto-organizzarsi in un sindacato di base. E' inaccettabile che "Kos Care" tenti di sbarazzarsi in questo modo di un movimento, che rappresenta approssimativamente il 40% dei lavoratori sindacalizzati del Santo Stefano di Porto Potenza Picena, chiedendo condizioni di lavoro più dignitose. La nostra mobilitazione, pertanto, non avrà fine finché "Kos Care" non cambierà drasticamente le sue politiche nelle relazioni sindacali. Rinnoviamo la nostra richiesta di intervento da parte della giunta regionale Acquaroli che, nonostante il ruolo di garante dei servizi erogati per conto del sistema sanitario regionale, finora non ha speso una singola parola sulla vertenza "Kos Care", salvo promettere soldi. Avevamo invitato le altre organizzazioni sindacali all'iniziativa di oggi ma, per ragioni che non abbiamo capito, hanno preferito non aderire. Cgil, Cisl e Uil fanno riferimento all'importanza del tavolo regionale ma Kos Care, con i suoi ricavi ben più ampi rispetto a quelli di altre strutture presenti sul territorio marchigiano,rappresenta un unicum all'interno del panorama regionale, e come tale andrebbe affrontato. E ne dovrebbero essere contestate le sue politiche poco idonee nei confronti dei lavoratori, anche attraverso la partecipazione a iniziative come quella di oggi. Rinnoviamo tuttavia, in previsione dello sciopero regionale ventilato da alcune sigle sindacali, la nostra proposta di avviare un percorso unitario con tutte le altre organizzazioni sindacali per il prosieguo della vertenza. A partire da un'assemblea unitaria, da tenersi quanto prima, alla presenza di tutti i lavoratori della sede di Porto Potenza Picena e dei centri ambulatoriali>>.

Rsa Cobas – Santo Stefano

                             


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