L’Autorità di Sistema Portuale agita le acque della politica. Il gruppo regionale del Pd, sollecita la Regione Marche e il sindaco di San Benedetto



POLITICA ROVENTE
<<Con la mancata designazione del proprio delegato nel comitato di gestione dell'Autorità portuale - afferma Anna Casini (Dem) - la Regione Marche rischia di non partecipare alle scelte strategiche. Un fatto inspiegabile e censurabile in quanto mai come ora (guerra, emergenza ambientale e Covid), è fondamentale che l'Autorità operi nel pieno delle sue potenzialità. Per questo attraverso un’interrogazione condivisa con la maggioranza del gruppo consiliare del Partito Democratico, ho chiesto al presidente Acquaroli di spiegare perché tergiversa nella nomina del rappresentante delle Marche. Sottolineo che la regione Abruzzo ha già provveduto a indicare il suo nominativo. Se Acquaroli è immobile, mi auguro che il sindaco Antonio Spazzafumo abbia sentito gli assessori e i consiglieri piceni al governo della Regione per chiedere che il rappresentante sia in primis una persona competente e di San Benedetto del Tronto, così come fu deciso da me e dalla giunta Ceriscioli nel 2017. L'Autorità è un ente strategico non solo per le Marche, ma per tutto l’Adriatico centrale, e avere un rappresentante significa partecipare ai processi decisionali. Mi auguro quindi - conclude categorica - che venga scelta una personalità con riconosciute competenze, e che conosca la realtà portuale sambenedettese, vista anche la situazione di stallo del dragaggio del porto che aggiunge difficoltà a quelle già enormi della marineria>>.

© Riproduzione riservata - L'Alba