Più semplice la gestione dei rifiuti accidentalmente pescati, il progetto fu sperimentato sin dal 2018 a San Benedetto ed ebbe il plauso di Papa Francesco
Redazione
SAN BENEDETTO DEL TRONTO
Martedì 7 giugno (ore 11), nella sala consiliare di viale De Gasperi, sarà presentato il protocollo d’intesa per l’avvio di un progetto pilota nel Porto di San Benedetto del Tronto denominato “Clean Sea Life - A Pesca di Plastica 2022”. Il protocollo darà il via al primo esempio di applicazione dell'art. 2 della “Legge Salvamare” che disciplina la modalità di gestione dei rifiuti accidentalmente pescati.
Interverranno alla presentazione:
- la relatrice della legge SalvaMare alla Camera dei Deputati on. Paola Deiana
- per la Regione Marche, l’assessore Stefano Aguzzi
- per l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale, il presidente Vincenzo Garofalo
- per il Comune di San Benedetto del Tronto: il sindaco Antonio Spazzafumo
- per la Capitaneria di Porto: il comandante Marco Mancini
- per la PicenAmbiente Spa: il presidente Francesco Chincoli.
- per la MedSharks: la presidente Eleonora de Sabata.
- per la Garbage Service Srl (ditta che gestisce i rifiuti in ambito portuale): l’amministratore unico Paolo Baldoni
Il programma prevede, dopo la presentazione del protocollo, la visita della mostra fotografica “A pesca di plastica” al Mercato Ittico all’ingrosso e la consegna ad una delegazione dei pescatori delle dotazioni per l’avvio del progetto.
Il protocollo viene siglato dunque nella città che nel 2018 diede il via a questa attività di pesca di rifiuti (‘fishing for litter’), in cui i pescatori professionisti riportano a terra i rifiuti raccolti accidentalmente nelle normali attività di pesca (i cosiddetti ‘rifiuti marini’ o marine litter). Questa attività è stata individuata dall’Italia come strumento importante nella riduzione dell’inquinamento marino e fra le misure più rilevanti di attuazione della Direttiva Europea ‘Strategia Marina’.
Il progetto europeo Clean Sea LIFE, infatti, organizzò nel 2018, 2019 e 2020 eventi "A pesca di rifiuti” in quattro porti - pilota italiani tra cui San Benedetto del Tronto. In particolare, nel 2019, la sperimentazione fu attuata inizialmente da dieci motopesca e subito dopo estesa all’intera flotta a strascico di San Benedetto del Tronto, 40 imbarcazioni. Inizialmente prevista per il mese di maggio, l’iniziativa proseguì fino alla naturale scadenza del protocollo d’intesa e portò al recupero di circa 20 tonnellate di rifiuti. Anche per il successo di questa attività la Commissione Europea ha recentemente premiato il progetto Clean Sea LIFE come miglior progetto Ambientale, progetto che è risultato anche il più votato dai cittadini europei.
Il progetto fu preso a cuore persino da Papa Francesco che, dopo aver ricevuto in udienza i pescatori sambenedettesi in Vaticano, ebbe modo di elogiare espressamente la marineria sambenedettese per quest’opera di alto valore ambientale nel corso della sua famosa intervista alla trasmissione “Che tempo che fa”.
Il problema è che fino ad ora, in mancanza di un iter di gestione ben definito, il “fishing for litter” è stata una pratica limitata a progetti specifici o effettuata in modo spontaneo - e semi-clandestino - da pochi pescatori. I rifiuti pescati in mare avevano infatti una classificazione particolare e dunque complesso risultava il loro smaltimento.
L’11 maggio scorso il Parlamento ha approvato definitivamente la legge “Disposizioni per il recupero dei rifiuti in mare e nelle acque interne e per la promozione dell’economia circolare”, detta “legge Salva Mare” che, tra le altre cose., equipara i rifiuti accidentalmente pescati agli altri rifiuti da avviare a smaltimento e rende gratuita per i pescatori tale operazione. Tra coloro che parteciperanno alla cerimonia, come detto, è prevista la partecipazione dell’on. Paola Deiana, relatrice del disegno di legge.
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