Molte le personalità di rilievo nel mondo produttivo che vogliono tenere vivo il legame con la loro terra e contribuire al rilancio della stessa



Redazione

PESCARA
C’è un Abruzzo fuori dall’Abruzzo fatto non solo da emigrati e loro discendenti, ma composto da manager, operatori della finanza, e docenti universitari che sono andati via per motivi di lavoro e che rimangono legati alla loro regione. Sono personalità di rilievo nel mondo produttivo e sociale che vogliono tenere vivo il legame con la loro terra, offrendo anche le proprie competenze e le loro professionalità per “restituire” all’Abruzzo quello che hanno ricevuto in termini di valori e di educazione.

Su iniziativa dell’ufficio emigrazione, l’assessore regionale alle attività produttive e al turismo Daniele D’Amario, insieme al direttore del dipartimento Germano De Sanctis, ha ricevuto presso la sede della Regione, il presidente dell’associazione "BoostAbruzzo" Fabrizio Palmucci, originario di Pescara, ma da vent’anni residente a Londra. L’associazione è composta da circa 100 professionisti abruzzesi che vivono e lavorano altrove in Italia o all’estero, ma che vogliono partecipare al rilancio economico e culturale della Regione attraverso percorsi di tutoraggio per startup, piccole e medie imprese, nonché studenti universitari.

<<L’Abruzzo - ha detto l’assessore D’Amario - non è solo terra di tradizioni e di vacanza. Dobbiamo creare le condizioni per poter investire in Abruzzo, nella direzione della innovazione e dello sviluppo sostenibile. Per far ciò, ben vengano gli stimoli e gli apporti che ci arrivano da professionisti e imprenditori che vivono fuori regione, e che hanno a cuore il destino della loro terra>>.

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